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Voi, chi dite che io sia?
La figura di Gesù nel cinema


prof. Giuseppe Trotta – prof. Guido Bertagna


Descrizione

Rileggiamo la parte iniziale della definizione del verbo guardare presente nel Vocabolario Treccani.it: «Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare senza vedere, così come si può vedere qualche cosa senza rivolgervi intenzionalmente o coscientemente lo sguardo) [...]». Insomma, l'intenzionalità del guardare non comporta per forza la capacità o il risultato del vedere. Il vedere implica, infatti, la realizzazione precisa di una percezione di stimoli esterni. Posso dire, perciò: «Ho guardato dappertutto, ma non ho visto niente di strano»; ma non «ho visto dappertutto, ma non ho guardato niente di strano». Per concludere, sembra necessario dire vedere un film, nella misura in cui il vedere comporta, nel caso di una visione attenta, una percezione positiva, compiuta, consapevole.

Il corso si propone, attraverso la visione partecipata di alcuni film, di acquisire anzitutto una certa familiarità con la visione di un film. Il percorso dei personaggi e delle storie; i mezzi espressivi impiegati (inquadrature, montaggio, sceneggiatura, luce e fotografia, messinscena, ecc.); contenuti ed eventuali messaggi comunicati. Fondamento essenziale è la capacità di avvicinare un film come un testo. Un testo da leggere, con cui acquisire familiarità di linguaggio e con i mezzi espressivi che gli sono propri. Un testo non può mai diventare pretesto: per veicolare messaggi, per spunti che ne forzano il linguaggio e le finalità espressive, per parlare di o su determinati argomenti.

Il corso presenterà la figura di Cristo e le figure Christi nel cinema  in particolare, la passione e le passioni più o meno esplicitamente modellate su quella del Cristo o che dal confronto, magari remoto ma trasparente e riconoscibile, con la Passione di Cristo traggono profondità e intensità nell’introspezione dei personaggi e nella complessità delle storie raccontate.

Un esempio tratto dall’arte che può rendere la complessità e, insieme, l’importanza delle questioni che l’arte e, nel suo proprio, anche il cinema devono affrontare continuamente.

Metteremo a confronto alcuni film ispirati esplicitamente alla vita e alla passione di Gesù, animati dal desiderio di “ricostruzione storica” e di aderenza ai “fatti” con altri film che propongono di (ri)leggere la vita e la Pasqua di Gesù attraverso storie del nostro tempo o di altri tempi in cui la vicenda e la parabola umana dei protagonisti mostra in filigrana il dinamismo evangelico.

 


Progamma

Gli inserti della vicenda di Gesù nel complesso quadro storico del film Intolerance di Griffith (1916). Film apertamente “a tesi”. Complessità della produzione e delle tecniche di montaggio (il tempo storico visitato con alternanza di passaggi: continuità/discontinuità).

  • Tecniche di ripresa
  • Effetti speciali
  • Colonna sonora
  • Tecniche di recitazione degli attori
  • Cfr con C.T.Dreyer, Pagine dal libro di Satana (1920) e J.Duvivier, Golgotha (1935):
  • profilo del Cristo e presenza di Dio nella storia
  • Mistero del Male
  • Con quali soluzioni cinematografiche sono rese la presenza del Male all’opera e quella di Dio anche Lui all’opera nel mondo
  • Come è introdotta la figura di Gesù nella narrazione filmica
  • Inquadramento storico
  • Motivi ispiratori
  • Tecnica di costruzione della storia
  • Quale profilo di Gesù emerge (e con che caratteristiche)
  • La presenza di Dio: caratteristiche e spettacolarità
  • Confronto (inevitabile) a distanza con l’omonimo film di Cecil B. De Mille
  • Scelta per l’inquadratura con obiettivo in technicolor
  • La Storia e le storie: quale rapporto. Cosa cambia nel rapporto con la Scrittura
  • Enfasi psicologica e elementi della trascendenza di Gesù
  • Gesù “californiano” e Gesù “svedese”
  • Canoni estetici
  • Bellezza rivelatrice? Estetismi?
  • Figure di interpretazione ermeneutica (es. Nicodemo che recita Is 53; Giovanni che recita un salmo-meditazione sull’attraversamento della morte)
  • Illuminazione, angoli delle inquadrature, montaggio, composizione
  • La Storia e le storie
  • Modi del racconto e del Mistero secondo Zeffirelli
  • Ispirazione all’omonimo romanzo di N. Kazantzakis, Gesù tormentato, interiorità complessa e frammentata. Enfasi sull’umanità?
  • Violenza, ricorrente presenza del sangue
  • Gesù e Giuda: quale rapporto
  • Gesù e le donne
  • Quale percorso è riconoscibile nei protagonisti (soprattutto Gesù e Giuda)
  • Elementi di trascendenza: sequenze dei miracoli
  • Gesù nevrotico, insicuro: la predicazione
  • Altre ispirazioni evangelico-cristologiche nei personaggi dei film di Scorsese: confronto
  • Rapporto con il testo: la fonte di Matteo e ruolo della Pro Civitate Christiana di Assisi
  • Precedenti (e seguenti) nella cinematografia di PPP di interesse e attrazione per la persona di Gesù e per la proposta evangelica: cfr in particolare La ricotta in Rogopag, 1963
  • La Parola prevale sull’azione
  • Melting pot stilistico, nella colonna sonora
  • Piani-sequenza e stacchi nel montaggio
  • Scelta del B/N
  • Scelta dell’analogia anziché la ricostruzione storica
  • Ispirazione al patrimonio figurativo dell’arte
  • Le specificità del genere musical (canto, danza, quadri coreografici): il mondo “a parte” del musical, atmosfera onirica, di fantasia
  • Rapporto col testo e le fonti: quali chiavi ermeneutiche, quali (eventuali) tradimenti
  • Corrispondenza con i personaggi evangelici
  • Limiti e (nuove) possibilità dell’operazione musical: è forse più “facile” indicare livelli ulteriori di lettura della sequenza?
  • Trasformazione/trasfigurazione di alcuni momenti-chiave della storia evangelica: tradimento e passione
  • Rapporto tra Gesù e Giuda
  • Senso dei titoli: lo spell (notizia, incantesimo) e il superstar (agli occhi di chi e come?)
  • Prologo storico, didattico, ermeneutico: Gesù nella sua storia
  • Insieme dei quattro vangeli: narrazione graduale, ogni episodio confluisce nel successivo
  • Parola (didattica): da Gesù ai discepoli alla predicazione
  • Anti-spettacolarità, recitazione asciutta quasi fredda degli attori, riduzione all’essenziale
  • Pochi miracoli
  • Ruolo del lavoro, ferialità, quotidianità (in cui abita l’eccedenza del divino)
  • Ruolo di Maria
  • Soluzioni tecniche: fotografia, montaggio, piani-sequenza
  • La presenza dell’eccedente nella realtà quotidiana
  • Il loro modo di entrare e di farci entrare nelle storie e nei personaggi
  • Cinema “della realtà”
  • Indicazioni di senso
  • Modalità tecniche: piani-sequenza e mdp
  • Le donne: Il pranzo di Babette (1986) di Gabriel Axel; Bagdad Cafè (1987) di Percy Adlon; Metropolis di Fritz Lang (1927); Onde del destino (Breaking the waves – 1995) di Lars Von Trier
  • Un asino: Au hazard Balthazar (1965) di Robert Bresson
  • Un sindacalista-fuorilegge: America 1929 – Sterminateli tutti (1972) di Martin Scorsese
  • Un pugile italo-americano: Toro scatenato (1980) di Martin Scorsese
  • Un attore: Jesus of Montreal (1989) di Denis Arcand
  • Un deforme: The Elephant man (1980) di David Lynch
  • Un monaco-artista: Andrej Rublev (1969) di Andrej Tarkovskij
  • Un reporter: Prima della pioggia (1994) di Milcho Manchevski
  • Un hacker: Matrix (1999) dei fratelli Wachowski
  • Un prete: Nazarin (1958) di Luis Bunuel e Diario di un curato di campagna (1951) di Robert Bresson
  • Un faccendiere: Lamerica (1994) di Gianni Amelio
  • Un condannato a morte: Dead man walking (1995) di Tim Robbins


Bibliografia

 

  1. 2011; T. Subini, La ricotta, Torino 2009; V. FANTUZZI, Cinema sacro & profano, Roma 1983
  2. Bazin, Che cos’è il cinema?, Milano 1999; A. TARKOVSKIJ, Scolpire il tempo, Milano 2002; D.E. Viganò, Gesù e la macchina da presa. Dizionario ragionato del cinema cristologico, Roma 2005; F. CASETTI, F. di CHIO, Analisi del film, Milano 2004; F. Casetti, L’occhio del Novecento; G. Bertagna, Il volto di Gesù nel cinema, Bologna 2005; G. RONDOLINO – D. TOMASI, Manuale del film. Linguaggio, racconto, analisi, Torino 1995; I. CHRISTIE, D. THOMPSON, Scorsese secondo Scorsese, Milano 2003; L. Baugh, Imaging the Divine. Jesus and Christ-figures in film, Kansas City, 1997; M. L. Bandy – A. Monda, edd., The Hidden God. Cinema e spiritualità, Olivares-MOMA, 2004); M. MARIN – V. LOMIENTO, Cristianesimo e Cinema, Bari 2009; P. P. Pasolini, Per il cinema, I e II, Milano 2001; P. SCHRADER, Il trascendente nel cinema. Ozu, Bresson, Dreyer, Roma 2010; S. Isetta (ed.), Il volto e gli sguardi. Bibbia letteratura cinema, Bologna 2010; T. SUBINI, La doppia vita di “Francesco giullare di Dio”. Giulio Andreotti, Félix Morlion e Roberto Rossellini, Milano 2011; T. Subini, La ricotta, Torino 2009; V. FANTUZZI, Cinema sacro & profano, Roma 1983


Docenti

 

Prof. G. Trotta

Prof. G. Bertagna

 


Calendario

 

Ogni giovedì dal 22 febbraio al 30 maggio 2024 ore 16.40-18.10

 

 


Costi

 

  • uditore (senza esame, con attestato di partecipazione): 40 €
  • ospite (con esame): 40 €
  • gratuito per
    • studenti ordinari iscritti all’ ISSR Toscana
    • studenti ordinari iscritti Facoltà Teologica dell'Italia Centrale

 

Modalità di pagamento: 

Bonifico bancario:

cod. IBAN: IT 07 K 05034 02800 000000002439 (intestato a Facoltà Teologica dell’Italia Centrale).

Nella causale indicare OBBLIGATORIAMENTE: nome, cognome, corso CHI DITE SIA  a.a. 23/24

 

Viene rilasciato, su richiesta, il certificato di partecipazione

 


Modalità

 

Le lezioni si svolgeranno  in presenza, presso il polo didattico di Pisa (V. S.Zeno, 2)

Il regolamento prevede l’obbligo di frequenza per almeno 2/3 delle lezioni, senza le quali non sarà possibile ottenere l’attestato di frequenza.

 

 

Per maggiori informazioni puo' collegarsi al nostro servizio di Segreteria Virtuale dal lunedì al venerdì dalle ore 15.00 alle ore 18.00.

 

 


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